Una tavola misteriosa a Santa Maria a Ripa
di Odoardo Hillyer Giglioli
da “Empoli Artistica”,
Francesco Lumachi Editore, Firenze 1906
Tra le pitture voglio cominciare con una tavola non ricordata nell’inventario della chiesa, appesa ad una parete presso la sacrestia. Sembra che il tempo e l’ignoranza degli uomini abbiano escogitato tutti i mezzi per offendere questa pittura sudicia, tarlata, solcata da due grossi spacchi longitudinali, con il colore che sta per cadere a pezzi in più punti. Malgrado, lo stato di rovina che lascia uno sconforto nell’animo, il quadro mi parve subito così interessante, che lo feci trasportare nel vicino chiostro per fotografarlo ed esaminarlo a mio agio. Mi accorsi d’essere davanti ad un artista fiorentino, che dipingendo sul declinare del XV secolo, derivava dalla scuola di Domenico Ghirlandaio, essendo ancora ligio alla tradizione Castagnesca. Se il colorito della sua tempera è monotono, se il disegno, secco, incisivo, non è sempre corretto, vi è una testa, quella della Madonna, che nella nobiltà del suo dolore s’impone su tutta quanta la scena, come opera d’arte di prim’ordine. È descritta più che dipinta questa sofferenza materna negli occhi lacrimosi contemplanti il corpo esanime del Cristo che la Madonna sorregge sulle ginocchia. Continua a leggere